Calendario
Lanciato dal Centro Missionario Diocesano, il tema fa eco all’invito che papa Francesco rivolge a tutti col suo messaggio per questa Quaresima.
La nostra chiesa clodiense ha scelto di concretizzarlo con l’impegno a contribuire alla realizzazione del progetto “Nascere con dignità”. Saremo a fianco delle “Suore delle Poverelle” in Repubblica Democratica del Congo dove, a Kingasani, nella grande periferia della capitale Kinshasa, oltre 50 anni fa, hanno fatto nascere quello che ormai è diventato un vero e proprio ospedale, unico presidio sanitario degno di questo nome, per circa 300.000 persone.
Il 45% dei pazienti è costituito da bambini sotto i 5 anni. Quasi 25.000 nel 2015. Con una media attuale di almeno 12 nascite al giorno, è chiara la vocazione pediatrica dell’ospedale.
Per tutto il complesso ospedaliero è già iniziato un impegnativo percorso di ristrutturazione e ammodernamento ormai improrogabile per via delle criticità dovute principalmente all’edificazione avvenuta necessariamente nel tempo in risposta a esigenze contingenti. Uno dei focus strategici dell’articolato progetto sarà il rinnovamento completo della maternità composta da ambulatori di consulenza prenatale, stanze di degenza, sale specifiche per travaglio, parto, post-parto, toilette neonatale e prematuri.
La nostra diocesi ha accolto la proposta delle “Poverelle” di contribuire alla realizzazione della sala prematuri. Purtroppo questa specifica emergenza è drammaticamente assai frequente quando le mamme, spesso giovanissime, arrivano al parto già provate da altre patologie e indigenze.
Per tutta la diocesi, domenica 2 aprile resta la giornata indicata per realizzare la colletta che sosterrà il progetto.
Per quanto lontano e diverso, ma soprattutto se fragile e indifeso, l’altro resta sempre un dono. La differenza cristiana sta anche nel mettercela tutta per non fare differenze. Mentre insieme, continuiamo a cercare strade possibili per allargare il cerchio di coloro che arrivano a nascere – e a vivere – con dignità! “…Perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5,16).
Tema della riflessione serale: “Il cieco nato”(Giovanni 9,1-41)
Passando, vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: «Va’ a Sìloe e làvati!». Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».
Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.
Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: «Noi vediamo», il vostro peccato rimane».
E’ sempre molto attesa e partecipata la Veglia di preghiera di Quaresima dei giovani della Diocesi di Chioggia, originariamente in programma sabato 8 aprile, alle ore 20.30, nella cattedrale di Santa Maria Assunta.
L’appuntamento è stato modificato con la “Festa dei Giovani – BOTA FE”, dalle ore 18,00 alle ore 22,00, presso il Palazzetto dello Sport di Porto Tolle, presente il nostro Vescovo Adriano.
Tutti i giovani anche della nostra Parrocchia sono invitati a partecipare!
La Domenica delle Palme è la domenica precedente la festività della Pasqua; in essa la Chiesa celebra il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma (Gv 12,12-15). La folla, radunata dalle voci dell’arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente lo acclamavano.
Con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa. Non termina tuttavia la Quaresima, che continua fino alla celebrazione dell’ora nona del Giovedì Santo. Con la celebrazione poi della Messa nella Cena del Signore (Missa in Coena Domini) ha inizio il Sacro Triduo Pasquale.
La Domenica delle Palme è detta anche domenica della Passione del Signore (De Passione Domini), perché in essa viene letto il racconto della Passione di Gesù secondo uno dei Vangeli Sinottici.
Questi gli orari delle Celebrazioni (presso ex Hobby Center)
- Ore 08,00 – S. Messa
- Ore 10,15 – Benedizione degli Ulivi
- Ore 10,30 – S. Messa
- Ore 17,00 – S. Messa a Mazzorno Destro
- Ore 18,30 – S. Messa
- Ore 08,30 – Lodi Mattutine
- Ore 15,00 – Via Crucis a Mazzorno Destro
- Ore 15,00 – Celebrazione della Passione (presso ex Hobby Center)
Liturgia della Parola
Adorazione della Croce
Santa Comunione - Ore 18,00 – Celebrazione della Passione a Mazzorno Destro
- Ore 21,00 – Via Crucis per le vie del paese
Nell’Occidente cristiano pochi pii esercizi sono tanto amati quanto la Via Crucis. Essa rinvia con memore affetto al tratto ultimo del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena: da quando egli e i suoi discepoli, « dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli ulivi » (Mc 14, 26), fino a quando il Signore fu condotto al «luogo del Golgota» (Mc15, 26), fu crocifisso e sepolto in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia di un giardino vicino.
L’itinerario sarà il seguente:
Partenza da ex Hobby Center – poi Via Trento – Via San Basilio – Via Roma – Via Gorizia – Via Trento e conclusione presso ex Hobby Center
Per l’evangelizzazione: Per i cristiani in Africa, perché diano una testimonianza profetica di riconciliazione, di giustizia e di pace a imitazione di Gesù Misericordioso.
Universale: Per i responsabili delle nazioni, perché si impegnino con decisione per porre fine al commercio delle armi, che causa tante vittime innocenti.
Per l’evangelizzazione: Per i nostri fratelli che si sono allontanati dalla fede, perché, anche attraverso la nostra preghiera e la testimonianza evangelica, possano riscoprire la vicinanza del Signore misericordioso e la bellezza della vita cristiana.
Universale: Per gli artisti del nostro tempo, perché, attraverso le opere del loro ingegno, aiutino tutti a scoprire la bellezza del creato.
Per l’evangelizzazione: Per le nostre parrocchie, perché, animate da spirito missionario, siano luoghi di comunicazione della fede e testimonianza della carità.
Universale: Per il mondo del lavoro, perché siano assicurati a tutti il rispetto e la tutela dei diritti e sia data ai disoccupati la possibilità di contribuire all’edificazione del bene comune.
Per l’evangelizzazione: Per i cristiani in Asia, perché, testimoniando il Vangelo con le parole e le opere, favoriscano il dialogo, la pace e la comprensione reciproca, soprattutto con gli appartenenti alle altre religioni.
Universale: Per gli anziani, perché sostenuti dalle famiglie e dalle comunità cristiane, collaborino con la saggezza e l’esperienza alla trasmissione della fede e all’educazione delle nuove generazioni.