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Storia della Chiesa Parrocchiale San Francesco d’Assisi

Da una pluralità di fonti che, in vari libretti di storia e cronistoria del territorio di Taglio di Po, hanno parlato della nostra Chiesa, si può ricavare quanto segue.

Dopo il taglio del Po nella zona di Porto Viro (1600-1604), si costruì il primo Oratorio, situato nella tenuta Ca’ Zen.

I nuovi territori che si formarono dopo il taglio del Po furono appannaggio dei nobili Veneziani che vi costruirono le residenze estive di caccia, e quasi ogni Palazzo padronale aveva un proprio Oratorio; risulta però che era la Chiesa del Taglio, nel 1786, la Chiesa di riferimento dell’intera comunità, situata in prossimità dell’argine del Po, a sinistra della Via S.Basilio guardando all’argine. La stessa venne dichiarata nel 1810 autonoma da quella di Donada e Contarina, e dedicata a San Francesco d’Assisi.

Nel 1847 la Chiesa venne demolita per necessità e problemi idraulici; le funzioni liturgiche si spostarono nel nuovo Oratorio (il cui sito esatto non venne mai localizzato), eretto grazie alle offerte della popolazione ed al lavoro gratuito dei muratori, che venne inaugurato il 13/12/1847 e funzionò fino al 1871, quando venne aperta al Culto la nuova Chiesa.

Discordanti sono le fonti che parlano della costruzione della nuova Chiesa, in particolare per quanto riguarda l’inizio dei lavori e la posa della prima pietra, seppur tutti collocano tali fatti negli anni che vanno dal 1860 al 1868.

Ma da un documento datato 20-07-1865 (Tip. Antonelli edit. – Venezia 1865), che riteniamo il più affidabile proprio per i precisi riferimenti a documenti ufficiali, risulta che: “Nella Gazzetta Ufficiale di Venezia, in data 23 agosto 1862, n.° 191, si è resa la debita lode agli abitanti di Taglio di Po, che in tempi e condizioni non floride, ma fidenti nell’avvenire, e negli occulti e insperati soccorsi della Provvidenza e della carità aveano coraggiosamente divisato [ndr: stabilito] di erigere una Chiesa, sostituendo la vecchia, che fino dal 1845 per operazioni idrauliche, e per continue e pericolose minacce del fiume si dovè demolire”, Chiesa la cui prima pietra fu posata il 22/06/1862, Curato Don Jacopo Nordio, su originario progetto dell’Ing. Cavallini del 1° marzo 1860 (sostituito, dopo il decesso, dall’Ing. Pagan). Questo progetto presentava in origine una spesa di 26.215,90 fiorini e “una Commissione scelta a quest’uopo fra le più attive e onorate persone del paese e presieduta dal reverendo Rettore se ne chiamava assuntrice, e domandava al Comune il concorso pecuniario di 12,600 fiorini da pagarsi in determinate annualità e rate, sotto il vincolo di reciproche condizioni ed intelligenze, che non importa adesso accennare. E il Comune a mezzo della sua legale rappresentanza vi consentiva ad unanimità di suffragi, e il Collegio Centrale, confortato dai voti e dalle concordi opinioni di tutti gli uffizi intermedi vi dava la definitiva sanzione con la Ordinanza 3 febbraio 1862 n.° 245″. Tale spesa risultò però del tutto inadeguata, per una serie di motivi ben riportati nel citato documento, ed allora la popolazione di Taglio di Po “povera gente per la massima parte, che vive di giornaliere fatiche, ha saputo mettere in serbo, ed offrire alla Commissione la ragguardevole cifra di A. L. 6705.63” e la Commissione stessa, per non dare “un esempio sconsolante ad un popolo che si assoggetta e si assoggetterà a privazioni e sacrifizi per vedersi eretto in forma decorosa e solenne un tempio, ove deporre i suoi omaggi al Signore, cantare le glorie e le laudi nei pochi giorni felici, e invocarne difesa e rassegnazione nelle molte tribolazioni che ne tempestan la vita. È da 20 anni che a Taglio di Po si manca di Chiesa, e la gente si raccoglie stipata e in disordine entro un meschino ricovero che provvisoriamente costrutto minaccerebbe così di diventare perpetuo e sconveniente tugurio! ” “concluse col domandare all’Estimo un sussidio nella misura identica del primo, in fiorini cioè 12,600. E la legittima Rappresentanza del Comune nella seduta 8 ottobre 1864 vi si espresse concordemente favorevole, adottando con motivata votazione che il nuovo sussidio venga ripartito e assegnato ratealmente negli esercizi 1866-1871″.

Abbiamo voluto riportare ampi stralci di questo documento, redatto probabilmente da un autorevole esponente della citata costituita Commissione, per omaggiare l’impegno della “povera gente” di Taglio di Po, che volle fortemente costruire un luogo di culto adatto “alla dignità personale di una popolazione“, riconoscendo comeuna Chiesa è moralmente ad un popolo ciò ch’è fisicamente il pane all’individuo, e che il culto esteriore di Dio nobilmente e decorosamente esercitato rafferma la fede, raggentilisce il costume, raddoppia la carità, ne appaga l’onesto orgoglio, nè v’ha patimento di corpo o di borsa, a cui di lieto animo non si faccia incontro (paragrafo conclusivo del citato documento del 1865).

Come accennato, la nuova Chiesa fu aperta al Culto nel 1871 e completata con i cinque altari interni tra il 1902 e il 1905, e venne consacrata il 19 ottobre 1905 dal Patriarca di Venezia Mons. Aristide Cavallari.
Nel 1924 e nel 1949 la Chiesa necessitò di opere di restauro, che furono eseguite senza però chiudere l’edificio al culto.
Nel marzo 1941 il Maestro Caudana Federico inaugurò il nuovo organo costruito dalla ditta Zanin di Codroipo.
Il 6 marzo 1944 ebbe inizio la costruzione della Cappella della Madonna del Vaiolo.
L’11/02/1956 iniziò la costruzione del nuovo campanile, poi sospesa per diversi anni e infine ripresa e portata a termine nel 1969. L’inaugurazione avvenne il 09/11/1969, ed il campanile fu dotato di 4 campane; come ricorda Fra’ Matteo Salvadori (1985), “la seconda delle quattro campane che occhieggiano a 45 metri d’altezza sul robusto campanile ….. .è “la campana degli emigrati tagliolesi”, perché porta incise queste significative parole:

ALLA BEATA VERGINE MARIA, SANTA MADRE DI DIO
“Essi gridarono al Signore nella loro angoscia
ed Egli da ogni sventura li ha liberati…
perciò vedano e cantino di gioia” (Salmo 107, v. 19 e 42).
VERGINE SANTA, PROTEGGI TUTTI I TAGLIOLESI LONTANI

Nel novembre 1964 la Chiesa venne chiusa al Culto per pericolo di crollo, e riaperta solennemente il 05/03/1967; nel frattempo, tutte le funzioni religiose vennero tenute presso il Cinema Italia (ex Cinema “dei Frati”, ora Sala Europa).

Nel 1982, VIII° centenario della nascita di S. Francesco, “ideato dal cuore e realizzato dalle mani di un bravo maestro artigiano di Taglio di Po” (il Maestro d’Arte Giovanni Gennari detto “il Mestron”), venne costruito un nuovo portone d’entrata della chiesa, con formelle di bronzo in bassorilievo illustranti la vita di S. Francesco e lo storico voto popolare alla Madonna del Vaiolo.

Il 25/04/1984 vi fu l’inaugurazione ufficiale del mosaico sulla facciata della Chiesa, realizzato dalla Scuola Mosaicisti del Friuli su disegno del pittore Bepe Modolo. Questo mosaico rappresenta in maniera suggestiva S.Francesco che protegge Taglio di Po dalle acque.

Altri lavori furono svolti nel 1988, quando furono cambiate le vetrate della Chiesa e la Cappella della Madonna del Vaiolo fu arricchita con vetri policromi, e nel 1992 quando venne realizzata la nuova pavimentazione in porfido del piazzale della Chiesa.

Nel giugno 2016 la Chiesa per improcrastinabili lavori di restauro e ammodernamento è stata chiusa al Culto, e verrà presumibilmente riaperta nel mese di Giugno 2017. Nel frattempo, le funzioni religiose vengono svolte nei giorni feriali nell’ex ACLI in Piazza Venezia, nei giorni festivi in un locale messo gratuitamente a disposizione da un imprenditore del luogo, ed abbellito dal lavoro degli Amici del Patronato e dai Frati.

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La chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi ha la facciata principale realizzata completamente con mattoni a faccia vista, ed è in stile romanico. Essa ha la caratteristica di avere due livelli: quello inferiore scandito da quattro semipilastri di ordine gigante, in stile ionico, mentre quello superiore contenete una grande lunetta semicircolare sulla quale è raffigurato, con un grande mosaico, San Francesco d’Assisi. Internamente la chiesa dispone di un’aula a croce latina ma con transetto sporgente di poco, mentre le pareti sono scandite da un ordine di lesene ioniche che inquadrano archi ciechi e rivelano la presenza di altari laterali. Nel quadrato (incrocio tra navata e transetto) è presente una cupola, che appoggia su quattro pennacchi sferici.

Facciata
La facciata principale della chiesa, rivolta verso nord, è del tipo a capanna con fronte monofastigiato, ed è realizzata con mattoni a faccia vista. Essa è suddivisa in due livelli: quello inferiore scandito da quattro semipilastri, di ordine gigante in stile ionico, disposti in modo molto ravvicinato ai bordi, quasi accoppiati, e reggenti una trabeazione, mentre quello superiore caratterizzato da una grande lunetta semicircolare, contenente un mosaico raffigurante San Francesco d’Assisi. La facciata culmina con il timpano, decorato da cornici e dentelli, e con al vertice una croce in metallo. L’accesso alla chiesa avviene, dopo aver superato sei crepidine, attraverso il portale principale in bronzo, con bassorilievi, è contornato con stipiti in pietra d¿Istria con architrave sporgente. Questo architrave è sostenuto da due mensole con voluta, e al di sopra del quale è presente una lapide con l¿intitolazione di dedica della chiesa.

Pianta
La chiesa ha una pianta a croce latina, ed è costituita da un transetto di piccole dimensioni che fuoriesce di pochi metri dal corpo centrale creando due cappelle laterali, ed anche costituita da un’unica aula liturgica terminante con un presbiterio a base rettangolare e successiva abside semicircolare. Quest’ultima zona, riservata ai chierici, è rialzata rispetto all’aula da tre gradini di marmo, ed è maggiormente raffinata dall’organo a canne. L’ingresso è possibile dal lato nord attraverso una grande bussola lignea, che occupa tutto il lato dell’aula, e che però possiede anche i confessionali.

Struttura
La struttura portante della chiesa è realizzata con mattoni di laterizio pieno, esternamente lasciati a vista mentre internamente intonacati di bianco, con cornici grigie. Le pareti interne dell’aula sono scandite da un ordine maggiore di lesene ioniche che inquadrano archi ciechi sostenuti da un ordine minore di lesene doriche. Le lesene ioniche sostengono anche la trabeazione decorata con dentelli. La cappella laterale di destra è realizzata con un arco, contenente nella nicchia l’altare dedicato alla Madonna, mentre quella di sinistra è realizzata con un arco cieco, che inquadra l’altare con statua del Cristo; entrambe comunque sono illuminate con finestre a lunetta. L’intradosso di copertura dell’aula è rappresentato da una volta a botte, questa è interrotta da due unghie per lato che portano ad altrettante finestre termali. Anche il transetto è voltato a botte, ma sporge verso l’esterno di pochi metri rispetto alla navata e termina con due cappelle laterali. Il presbiterio è voltato nuovamente a botte ed interrotto da due unghie che portano a due finestre a lunetta, mentre l¿abside è voltato a calotta o catino. Ai vertici del quadrato, ovvero l’incrocio tra la navata e il transetto, si trova la cupola che appoggia su quattro pennacchi sferici.

Coperture
La copertura esterna, della navata principale e del transetto, è a doppia falda inclinata con rivestimento in coppi di laterizio.

 

 

 

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