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Feb
11
Mer
Nostra Signora di Lourdes
Feb 11 giorno intero

Statua della Madonna di Lourdes

Nostra Signora di Lourdes è l’appellativo con cui la Chiesa cattolica venera la Vergine Maria in rapporto ad una delle più venerate apparizioni mariane.
Il nome della località si riferisce al comune francese di Lourdes, nel cui territorio, tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858, la giovane Santa Bernadette Soubirous, contadina quattordicenne del luogo, assisté a diciotto apparizioni mariane nella grotta di Massabielle. A proposito della prima, la giovane affermò:
«Io scorsi una Signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi»
Questa immagine della Vergine, vestita di bianco e con una cintura azzurra che le cingeva la vita, è poi entrata nell’iconografia classica.
Nel luogo indicato da Bernadette come teatro delle apparizioni fu posta nel 1864 una statua della Madonna. Intorno alla grotta delle apparizioni è andato nel tempo sviluppandosi poi un imponente Santuario.
Il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa fu dato nel 1862.
Attorno al luogo di culto si è ampliato successivamente un importante movimento di pellegrini. Si calcola che oltre settecento milioni di persone abbiano visitato Lourdes.

Ci piace qui ricordare che per volontà dei Frati Minori Francescani, presenti anche nella nostra Parrocchia, presso il Santuario di Chiampo (Vi) è presente una riproduzione della Grotta di Lourdes, nata dalla idea di ripresentare presso questo Santuario l’ambiente e il messaggio di Lourdes. Edificata in cemento e ferro nel 1935 dal Beato Claudio Granzotto, è copia fedele di quella dei Pirenei in Francia. Anche la statua dell’Immacolata fu scolpita dal Beato, che infuse nel marmo la sua profonda venerazione alla Vergine.

Feb
22
Dom
Cattedra di San Pietro Apostolo
Feb 22 giorno intero

Questo giorno per il calendario della Chiesa cattolica rappresenta il giorno della festa della Cattedra di San Pietro.
Si tratta della ricorrenza in cui viene messa in modo particolare al centro la memoria della peculiare missione affidata da Gesù a Pietro.
In realtà la storia ci ha tramandato l’esistenza di due cattedre dell’Apostolo: prima del suo viaggio e del suo martirio a Roma, la sede del magistero di Pietro fu infatti identificata in Antiochia. E la liturgia celebrava questi due momenti con due date diverse: il 18 gennaio (Roma) e il 22 febbraio (Antiochia). La riforma del calendario le ha unificate nell’unica festa di oggi. Essa – viene spiegato nel Messale Romano – “con il simbolo della cattedra pone in rilievo la missione di maestro e di pastore conferita da Cristo a Pietro, da lui costituito, nella sua persona e in quella dei successori, principio e fondamento visibile dell’unità della Chiesa“.

Mar
25
Mer
Annunciazione del Signore – Solennità
Mar 25 giorno intero

L’Annunciazione del Signore è una delle principali feste mariane che la Chiesa ha inserito nel calendario Liturgico. L’episodio è descritto nel Vangelo di Luca (1, 26-38): l’arcangelo Gabriele annuncia a Maria, vergine, sposa di Giuseppe, il concepimento del Figlio dell’Altissimo.
Il saluto e l’annuncio dell’arcangelo “ave gratia plena Dominus tecum benedicta tu in mulieribus” hanno dato origine alla preghiera dell’Ave Maria.

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”. A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei. »

Apr
30
Gio
San Pio V Papa
Apr 30 giorno intero

Antonio Ghisleri non è solo il «grande pontefice della riforma tridentina», ma anche il protagonista della storica battaglia contro la flotta turca. Un santo che ebbe al suo fianco amici come san Carlo Borromeo e san Filippo Neri

Un ritratto di san Pio V.Con il Concilio di Trento (1545-1563) «il nuovo incremento della vita cattolica apparve come uno dei più stupendi fenomeni della storia della Chiesa. La rassegnazione che sembrava aver colpito il popolo cattolico, come un esercito ormai vinto e in piena ritirata, cedette lentamente il passo a un rinnovato spirito combattivo e a una coscienza che andò man mano acquistando sempre più il senso della sua vera missione. Le ferite dolorose inferte nel periodo della grande apostasia nel corpo della cristianità pian piano rimarginarono e chi era rimasto fedele all’antica fede si rallegrò per il nuovo corso della vita religiosa. La Chiesa entrò nell’epoca della “riforma cattolica” (Hubert Jedin) come un tempo di autocoscienza, da parte della chiesa, dell’ideale di vita cattolico grazie a un ampio rinnovamento interiore». Queste parole di August Franzen bene ci introducono al nostro santo papa Pio V, che è stato considerato «il grande pontefice della riforma tridentina».

Antonio Ghislieri, «unico piemontese ad essere stato elevato al soglio di Pietro in duemila anni di cristianesimo» ricorda Fabio Arduino, nacque da una povera famiglia rurale il 17 gennaio 1504 a Bosco Marengo, presso Alessandria, esercitò fin da giovane il mestiere di pecoraio e ben presto si fece domenicano con il nome di fra’ Michele. Ha scritto Giovanni Paolo II nel suo “Messaggio in occasione delle celebrazioni giubilari promosse per il V centenario della nascita di San Pio V”: «La ricorrenza del V centenario della sua nascita sia motivo di benedizione per tutta la Chiesa e, in maniera speciale, per l’amata Diocesi di Alessandria, come pure per la Comunità ecclesiale del Piemonte». Il suo ottimo lavoro al servizio della Chiesa attirò l’attenzione del cardinale Gian Pietro Carafa, il quale, divenuto papa Paolo IV, lo nominò prima vescovo (1556), poi cardinale nel 1557 (quando venne chiamato a far parte del Collegio cardinalizio era conosciuto come il Cardinale Alessandrino) ed infine Inquisitore Generale di tutta la Cristianità.

Il conclave che elesse Pio V durò diciannove giorni; il novello papa deve la sua elezione (7 gennaio 1566) al cardinale di Milano Carlo Borromeo (1538-1584). Secondo Fabio Arduino, il giorno dell’incoronazione, anziché far gettare monete al popolo come consuetudine, Pio V preferì soccorrere a domicilio molti bisognosi della città di Roma; anche da papa continuò a vestire il bianco saio domenicano, a riposare sopra un pagliericcio, a cibarsi di legumi e di frutta, dedicando l’intera sua giornata alla messa in pratica della regola benedettina ora et labora. «Continuando il suo sobrio stile di vita dette una impostazione molto severa alla sua corte… e con vari decreti tentò di porre rimedio ai peggiori mali dell’epoca: i contemporanei ebbero l’impressione che volesse addirittura trasformare la città in una specie di monastero» scrive John Kelly. Il suo motto da Pontefice era quello di «camminare nella verità». Si oppose nettamente al nepotismo, proibì l’alienazione di possedimenti appartenenti allo stato pontificio, fece rispettare l’obbligo di residenza ai chierici, eseguì una sistematica indagine tra gli ordini religiosi, nominò i cardinali con grande attenzione, nominò una commissione per l’esame delle nomine episcopali. In armonia con le decisioni emerse dal Concilio Tridentino, Pio V pubblicò un Catechismus Romanus (1566), una nuova edizione del Breviarum Romanum (1568) e un nuovo Missale Romanum (1570). Istituì una commissione speciale per la revisione della Vulgata. Fondò nel 1571 la Congregazione dell’Indice.

Continua il Kelly: «Adoperò ogni mezzo per promuovere le riforme tridentine in Italia cominciando egli stesso a visitare personalmente le basiliche romane; organizzò anche una commissione per visitare sistematicamente le parrocchie e costituì inoltre molti visitatori apostolici inviandoli in tutto lo stato pontificio e a Napoli. Provvide infine a far pervenire i decreti del concilio di Trento in tutto il mondo». Nell’ottobre del 1576 condannò settantanove tesi di Michele Baio (1513-1589), il precursore fiammingo del giansenismo e nello stesso anno proclamò Dottore della Chiesa il grande pensatore domenicano Tommaso d’Aquino (1225-1274), obbligando le università allo studio della Summa Theologica e facendo stampare nel 1570 un’edizione completa e accurata di tutte le opere teologiche del santo Dottore. Purtroppo gli interventi di Pio V in campo internazionale non ebbero successo, mancando di «realismo politico». Ne è un esempio eloquente il fatto che il 25 febbraio 1570 egli scomunicasse e deponesse la regina Elisabetta I (questa fu l’ultima volta che un Papa emise una sentenza di tal genere contro un monarca regnante): si trattò di un «inefficace anacronismo», che non fece che peggiorare la situazione dei sudditi inglesi cattolici.

«L’impresa più ambiziosa e meglio riuscita di Pio V fu la costituzione di una lega santa (sotto il supremo comando di Don Giovanni d’Austria, figlio naturale dell’imperatore Carlo V) con Venezia e la Spagna per la lotta contro i Turchi: la flotta navale della lega affrontò quella turca nel golfo di Corinto il 7 ottobre 1571 e le inflisse a Lepanto un’importante sconfitta. Attribuendo la vittoria all’intercessione della B. V. Maria, il papa dichiarò il 7 ottobre festa di nostra Signora della vittoria – più tardi trasformata da Gregorio XIII nella festa del Rosario -», racconta John Kelly. La battaglia, che cambiò il corso della storia, durò dal mezzogiorno alle cinque del pomeriggio; Fabio Arduino ricorda che, alla stessa ora, Pio V, preso da altri impegni, improvvisamente si affacciò alla finestra, rimase alcuni istanti «in estasi» con lo sguardo rivolto ad Oriente ed infine esclamò: «Non occupiamoci più di affari. Andiamo a ringraziare Dio perché la flotta veneziana ha riportato vittoria».

Morì il 1° maggio 1572 e il corpo riposa nella basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. Pio V è stato veramente un grande Papa, proclamato santo dalla Chiesa, «un gigante della santità» lo ha definito il Cardinale Angelo Sodano che ha operato in sintonia con altri grandi santi del tempo come san Carlo Borromeo a Milano e san Filippo Neri a Roma; un grande Papa riformatore, la cui opera, che avrebbe poi dato frutti per molti decenni, diede una caratteristica impronta tridentina sulla intera Chiesa.

(Eugenio Russomanno)

Mag
13
Mer
Nostra Signora di Fatima
Mag 13 giorno intero

La Madonna così come venne descritta dai veggenti

Fra le apparizioni mariane, quelle relative a Nostra Signora di Fatima sono tra le più famose. Tre pastorelli, i fratelli Francisco e Giacinta Marto (9 e 7 anni) e la loro cugina Lucia dos Santos (10 anni), il 13 maggio 1917, mentre badavano al pascolo in località Cova da Iria (Conca di Iria), vicino alla cittadina portoghese di Fátima, videro scendere una nube e, al suo diradarsi, apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con la Madonna. Dopo questa prima apparizione, la Madonna diede appuntamento ai bambini per il 13 del mese successivo, e così per altri 5 incontri, dal 13 maggio fino al 13 ottobre.

Nel 1930 la Chiesa cattolica proclamò il carattere soprannaturale delle apparizioni e ne autorizzò il culto. A Fatima è stato edificato un santuario, visitato per la prima volta da papa Paolo VI il 13 maggio 1967, e in seguito anche da papa Giovanni Paolo II, pontefice molto legato agli avvenimenti del luogo, dove si recò più di una volta in pellegrinaggio.

Lo stesso Giovanni Paolo II subì un attentato quasi mortale il 13 maggio 1981, nel giorno della ricorrenza della prima apparizione della Madonna ai pastorelli di Fatima. Giovanni Paolo II, convinto che fosse stata la mano della Madonna a deviare quel colpo e a salvargli la vita, volle che il bossolo del proiettile fosse incastonato nella corona della statua della Vergine a Fatima.

Papa Francesco si recherà in pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Fátima, in occasione del centenario delle Apparizioni della Beata Vergine Maria alla Cova da Iria. Accogliendo l’invito del Presidente della Repubblica e dei Vescovi portoghesi, il Papa sarà a Fatima dal 12 al 13 maggio 2017.

Mag
31
Dom
Visitazione della Beata Vergine Maria
Mag 31 giorno intero

«Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, quando venne da Elisabetta sua parente, che nella vecchiaia aveva concepito un figlio, e la salutò. Nel gioioso incontro tra le due future madri, il Redentore che veniva santificò il suo precursore già nel grembo e Maria, rispondendo al saluto di Elisabetta ed esultando nello Spirito, magnificò il Signore con il cantico di lode» (dal Martirologio Romano)

Cantico del Magnificat
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Giu
29
Lun
Solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli
Giu 29 giorno intero

“Solennità dei santi Pietro e Paolo Apostoli. Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea, primo tra i discepoli professò che Gesù era il Cristo, Figlio del Dio vivente, dal quale fu chiamato Pietro. Paolo, Apostolo delle genti, predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso. Entrambi nella fede e nell’amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense. In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo” (dal Martirologio Romano)

Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana.

San Pietro fu il “primo” degli Apostoli di Gesù, da lui posto a capo della sua Chiesa. Vescovo di Roma, vi subì il martirio sotto l’imperatore Nerone. È considerato il primo papa. Nato a Betsaida, paesino in Galilea, svolgeva la professione di pescatore a Cafarnao. Fratello del futuro Sant’Andrea, era sposato e, secondo gli atti apocrifi di Pietro, aveva anche una figlia chiamata Petronilla. Divenne Apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Divenuto uno dei dodici, faceva parte di una cerchia ristretta di tre individui (insieme a lui anche Giovanni e Giacomo) che assistettero alla risurrezione della figlia di Giairo, alla Trasfigurazione e all’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi. Pietro tentò di difendere il Maestro dall’arresto, riuscendo soltanto a ferire uno degli assalitori, Malco. Unico, insieme al cosiddetto “discepolo prediletto” Giovanni, a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch’egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il Maestro, come questi aveva già predetto. Dopo la crocifissione e la successiva Risurrezione di Gesù, secondo la Chiesa cattolica, Pietro venne nominato dallo stesso Maestro capo dei dodici Apostoli e promotore dunque di quel movimento che sarebbe poi divenuto la prima Chiesa cristiana. Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano, il centurione Cornelio. Entrò in disaccordo con San Paolo riguardo ad alcune questioni riguardanti giudei e pagani, risolte comunque durante il primo concilio di Gerusalemme. Secondo la tradizione, continuò la sua predicazione fino a Roma dove morì fra il 64 e il 67, durante le persecuzioni anti-cristiane ordinate da Nerone.

San Paolo invece, era originario di Tarso; è stato l’«apostolo dei Gentili», ovvero il principale (sebbene non il primo) missionario del Vangelo di Gesù tra i greci e romani. Secondo i testi biblici, Paolo era un ebreo ellenista che godeva della cittadinanza romana. Sebbene a lui coevo, non conobbe direttamente Gesù e, come tanti connazionali, avversava la neo-istituita Chiesa cristiana, arrivando a perseguitarla direttamente. Sempre secondo la narrazione biblica un giorno, mentre si recava da Gerusalemme a Damasco per perseguitare i cristiani della città, venne accecato da una luce e sulle sue palpebre si formarono come delle squame. Fu chiamato da Gesù risorto, e dopo il battesimo iniziò a predicare il Cristianesimo. Come gli altri missionari cristiani, si rivolse inizialmente agli Ebrei, ma in seguito si dedicò prevalentemente ai «Gentili». I territori da lui toccati nella predicazione itinerante furono inizialmente l’Arabia (attuale Giordania), quindi soprattutto la Grecia e l’Asia minore (attuale Turchia). Il successo di questa predicazione lo spinse a scontrarsi con alcuni cristiani di origine ebraica, che volevano imporre ai pagani convertiti l’osservanza dell’intera legge religiosa ebraica, in primis la circoncisione. Paolo si oppose fortemente a questa richiesta, e, con il suo carattere energico e appassionato, riuscì vittorioso. Fu fatto imprigionare dagli Ebrei a Gerusalemme con l’accusa di turbare l’ordine pubblico. Appellatosi al giudizio dell’imperatore – come era suo diritto, in quanto cittadino romano –, fu condotto a Roma, dove venne tenuto per alcuni anni agli arresti domiciliari, riuscendo a continuare la sua predicazione. Venne decapitato probabilmente attorno al 64-67, durante la persecuzione di Nerone, come San Pietro. L’influenza storica di Paolo nell’elaborazione della teologia cristiana è stata enorme: mentre i vangeli si limitano prevalentemente a narrare parole e opere di Gesù, sono le lettere paoline che definiscono i fondamenti dottrinali del valore salvifico della sua incarnazione, passione, morte e risurrezione – ripresi dai più eminenti pensatori cristiani dei successivi due millenni.

Gen
18
Lun
Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani
Gen 18–Gen 25 giorno intero

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è un’iniziativa internazionale ecumenica di preghiera nel quale tutte le confessioni cristiane pregano insieme per il raggiungimento della piena unità che è il volere di Cristo stesso. Tradizionalmente, nell’emisfero nord si svolge dal 18 al 25 gennaio, perché compresa tra la festa della cattedra di san Pietro (secondo il Rito Ambrosiano) e quella della conversione di san Paolo.

Gen
25
Lun
Conversione di San Paolo
Gen 25 giorno intero

La conversione di Paolo che siamo chiamati a celebrare e a vivere, esprime la potenza della grazia che sovrabbonda dove abbonda il peccato.
La svolta decisiva della sua vita si compie sulla via di Damasco, dove egli scopre il mistero della passione di Cristo che si rinnova nelle sue membra. Egli stesso perseguitato per Cristo dirà: ‘Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa’. Questa celebrazione, già presente in Italia nel sec. VIII, entrò nel calendario Romano sul finire del sec. X.
Conclude in modo significativo la settimana dell’unità dei cristiani, ricordando che non c’è vero ecumenismo senza conversione.

Gen
27
Mer
Festa Votiva della Madonna del Vaiolo
Gen 27 giorno intero
Festa Votiva della Madonna del Vaiolo

Il 27 gennaio di ogni anno è festa grande non solo per i fedeli della Parrocchia San Francesco d’Assisi, ma per tutti gli abitanti di Taglio di Po e dei Comuni limitrofi, nonché di tanti emigranti, che in tale data si ritrovano per festeggiare Colei che in dialetto viene definita “La Madonna del Varolo“.

Nell’autunno 1886 il paese di Taglio di Po fu infatti colpito dal morbo del “vaiolo nero”, sembra portato dall’equipaggio di un peschereccio tornato dalla pesca nelle coste della Turchia asiatica, che provocò in poco tempo la morte di una parte consistente della popolazione. Per arginare il morbo si decise di invocare la grazia della Beata Vergine della Salute e il 27 gennaio 1887, al termine di un periodo di intense preghiere, venne organizzata una messa con processione per le vie del paese a cui parteciparono tutti gli abitanti non ancora colpiti dal vaiolo, con in testa il Parroco ed il Sindaco. Da quel giorno la tradizione orale afferma che più nessuno si ammalò e tutti gli abitanti già colpiti guarirono rapidamente.

Da allora la statua della Beata Vergine della Salute viene chiamata Madonna del Vaiolo ed è festeggiata ogni 27 gennaio con una solenne processione che porta la vecchia statua in legno della Madonna del Vaiolo per le vie della cittadina sopra un carro trainato da uomini, con la partecipazione di tutta la comunità del paese, religiosa e civile.

Feb
11
Gio
Nostra Signora di Lourdes
Feb 11 giorno intero

Statua della Madonna di Lourdes

Nostra Signora di Lourdes è l’appellativo con cui la Chiesa cattolica venera la Vergine Maria in rapporto ad una delle più venerate apparizioni mariane.
Il nome della località si riferisce al comune francese di Lourdes, nel cui territorio, tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858, la giovane Santa Bernadette Soubirous, contadina quattordicenne del luogo, assisté a diciotto apparizioni mariane nella grotta di Massabielle. A proposito della prima, la giovane affermò:
«Io scorsi una Signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi»
Questa immagine della Vergine, vestita di bianco e con una cintura azzurra che le cingeva la vita, è poi entrata nell’iconografia classica.
Nel luogo indicato da Bernadette come teatro delle apparizioni fu posta nel 1864 una statua della Madonna. Intorno alla grotta delle apparizioni è andato nel tempo sviluppandosi poi un imponente Santuario.
Il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa fu dato nel 1862.
Attorno al luogo di culto si è ampliato successivamente un importante movimento di pellegrini. Si calcola che oltre settecento milioni di persone abbiano visitato Lourdes.

Ci piace qui ricordare che per volontà dei Frati Minori Francescani, presenti anche nella nostra Parrocchia, presso il Santuario di Chiampo (Vi) è presente una riproduzione della Grotta di Lourdes, nata dalla idea di ripresentare presso questo Santuario l’ambiente e il messaggio di Lourdes. Edificata in cemento e ferro nel 1935 dal Beato Claudio Granzotto, è copia fedele di quella dei Pirenei in Francia. Anche la statua dell’Immacolata fu scolpita dal Beato, che infuse nel marmo la sua profonda venerazione alla Vergine.

Feb
22
Lun
Cattedra di San Pietro Apostolo
Feb 22 giorno intero

Questo giorno per il calendario della Chiesa cattolica rappresenta il giorno della festa della Cattedra di San Pietro.
Si tratta della ricorrenza in cui viene messa in modo particolare al centro la memoria della peculiare missione affidata da Gesù a Pietro.
In realtà la storia ci ha tramandato l’esistenza di due cattedre dell’Apostolo: prima del suo viaggio e del suo martirio a Roma, la sede del magistero di Pietro fu infatti identificata in Antiochia. E la liturgia celebrava questi due momenti con due date diverse: il 18 gennaio (Roma) e il 22 febbraio (Antiochia). La riforma del calendario le ha unificate nell’unica festa di oggi. Essa – viene spiegato nel Messale Romano – “con il simbolo della cattedra pone in rilievo la missione di maestro e di pastore conferita da Cristo a Pietro, da lui costituito, nella sua persona e in quella dei successori, principio e fondamento visibile dell’unità della Chiesa“.

Mar
25
Gio
Annunciazione del Signore – Solennità
Mar 25 giorno intero

L’Annunciazione del Signore è una delle principali feste mariane che la Chiesa ha inserito nel calendario Liturgico. L’episodio è descritto nel Vangelo di Luca (1, 26-38): l’arcangelo Gabriele annuncia a Maria, vergine, sposa di Giuseppe, il concepimento del Figlio dell’Altissimo.
Il saluto e l’annuncio dell’arcangelo “ave gratia plena Dominus tecum benedicta tu in mulieribus” hanno dato origine alla preghiera dell’Ave Maria.

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”. A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei. »

Apr
30
Ven
San Pio V Papa
Apr 30 giorno intero

Antonio Ghisleri non è solo il «grande pontefice della riforma tridentina», ma anche il protagonista della storica battaglia contro la flotta turca. Un santo che ebbe al suo fianco amici come san Carlo Borromeo e san Filippo Neri

Un ritratto di san Pio V.Con il Concilio di Trento (1545-1563) «il nuovo incremento della vita cattolica apparve come uno dei più stupendi fenomeni della storia della Chiesa. La rassegnazione che sembrava aver colpito il popolo cattolico, come un esercito ormai vinto e in piena ritirata, cedette lentamente il passo a un rinnovato spirito combattivo e a una coscienza che andò man mano acquistando sempre più il senso della sua vera missione. Le ferite dolorose inferte nel periodo della grande apostasia nel corpo della cristianità pian piano rimarginarono e chi era rimasto fedele all’antica fede si rallegrò per il nuovo corso della vita religiosa. La Chiesa entrò nell’epoca della “riforma cattolica” (Hubert Jedin) come un tempo di autocoscienza, da parte della chiesa, dell’ideale di vita cattolico grazie a un ampio rinnovamento interiore». Queste parole di August Franzen bene ci introducono al nostro santo papa Pio V, che è stato considerato «il grande pontefice della riforma tridentina».

Antonio Ghislieri, «unico piemontese ad essere stato elevato al soglio di Pietro in duemila anni di cristianesimo» ricorda Fabio Arduino, nacque da una povera famiglia rurale il 17 gennaio 1504 a Bosco Marengo, presso Alessandria, esercitò fin da giovane il mestiere di pecoraio e ben presto si fece domenicano con il nome di fra’ Michele. Ha scritto Giovanni Paolo II nel suo “Messaggio in occasione delle celebrazioni giubilari promosse per il V centenario della nascita di San Pio V”: «La ricorrenza del V centenario della sua nascita sia motivo di benedizione per tutta la Chiesa e, in maniera speciale, per l’amata Diocesi di Alessandria, come pure per la Comunità ecclesiale del Piemonte». Il suo ottimo lavoro al servizio della Chiesa attirò l’attenzione del cardinale Gian Pietro Carafa, il quale, divenuto papa Paolo IV, lo nominò prima vescovo (1556), poi cardinale nel 1557 (quando venne chiamato a far parte del Collegio cardinalizio era conosciuto come il Cardinale Alessandrino) ed infine Inquisitore Generale di tutta la Cristianità.

Il conclave che elesse Pio V durò diciannove giorni; il novello papa deve la sua elezione (7 gennaio 1566) al cardinale di Milano Carlo Borromeo (1538-1584). Secondo Fabio Arduino, il giorno dell’incoronazione, anziché far gettare monete al popolo come consuetudine, Pio V preferì soccorrere a domicilio molti bisognosi della città di Roma; anche da papa continuò a vestire il bianco saio domenicano, a riposare sopra un pagliericcio, a cibarsi di legumi e di frutta, dedicando l’intera sua giornata alla messa in pratica della regola benedettina ora et labora. «Continuando il suo sobrio stile di vita dette una impostazione molto severa alla sua corte… e con vari decreti tentò di porre rimedio ai peggiori mali dell’epoca: i contemporanei ebbero l’impressione che volesse addirittura trasformare la città in una specie di monastero» scrive John Kelly. Il suo motto da Pontefice era quello di «camminare nella verità». Si oppose nettamente al nepotismo, proibì l’alienazione di possedimenti appartenenti allo stato pontificio, fece rispettare l’obbligo di residenza ai chierici, eseguì una sistematica indagine tra gli ordini religiosi, nominò i cardinali con grande attenzione, nominò una commissione per l’esame delle nomine episcopali. In armonia con le decisioni emerse dal Concilio Tridentino, Pio V pubblicò un Catechismus Romanus (1566), una nuova edizione del Breviarum Romanum (1568) e un nuovo Missale Romanum (1570). Istituì una commissione speciale per la revisione della Vulgata. Fondò nel 1571 la Congregazione dell’Indice.

Continua il Kelly: «Adoperò ogni mezzo per promuovere le riforme tridentine in Italia cominciando egli stesso a visitare personalmente le basiliche romane; organizzò anche una commissione per visitare sistematicamente le parrocchie e costituì inoltre molti visitatori apostolici inviandoli in tutto lo stato pontificio e a Napoli. Provvide infine a far pervenire i decreti del concilio di Trento in tutto il mondo». Nell’ottobre del 1576 condannò settantanove tesi di Michele Baio (1513-1589), il precursore fiammingo del giansenismo e nello stesso anno proclamò Dottore della Chiesa il grande pensatore domenicano Tommaso d’Aquino (1225-1274), obbligando le università allo studio della Summa Theologica e facendo stampare nel 1570 un’edizione completa e accurata di tutte le opere teologiche del santo Dottore. Purtroppo gli interventi di Pio V in campo internazionale non ebbero successo, mancando di «realismo politico». Ne è un esempio eloquente il fatto che il 25 febbraio 1570 egli scomunicasse e deponesse la regina Elisabetta I (questa fu l’ultima volta che un Papa emise una sentenza di tal genere contro un monarca regnante): si trattò di un «inefficace anacronismo», che non fece che peggiorare la situazione dei sudditi inglesi cattolici.

«L’impresa più ambiziosa e meglio riuscita di Pio V fu la costituzione di una lega santa (sotto il supremo comando di Don Giovanni d’Austria, figlio naturale dell’imperatore Carlo V) con Venezia e la Spagna per la lotta contro i Turchi: la flotta navale della lega affrontò quella turca nel golfo di Corinto il 7 ottobre 1571 e le inflisse a Lepanto un’importante sconfitta. Attribuendo la vittoria all’intercessione della B. V. Maria, il papa dichiarò il 7 ottobre festa di nostra Signora della vittoria – più tardi trasformata da Gregorio XIII nella festa del Rosario -», racconta John Kelly. La battaglia, che cambiò il corso della storia, durò dal mezzogiorno alle cinque del pomeriggio; Fabio Arduino ricorda che, alla stessa ora, Pio V, preso da altri impegni, improvvisamente si affacciò alla finestra, rimase alcuni istanti «in estasi» con lo sguardo rivolto ad Oriente ed infine esclamò: «Non occupiamoci più di affari. Andiamo a ringraziare Dio perché la flotta veneziana ha riportato vittoria».

Morì il 1° maggio 1572 e il corpo riposa nella basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. Pio V è stato veramente un grande Papa, proclamato santo dalla Chiesa, «un gigante della santità» lo ha definito il Cardinale Angelo Sodano che ha operato in sintonia con altri grandi santi del tempo come san Carlo Borromeo a Milano e san Filippo Neri a Roma; un grande Papa riformatore, la cui opera, che avrebbe poi dato frutti per molti decenni, diede una caratteristica impronta tridentina sulla intera Chiesa.

(Eugenio Russomanno)

Mag
13
Gio
Nostra Signora di Fatima
Mag 13 giorno intero

La Madonna così come venne descritta dai veggenti

Fra le apparizioni mariane, quelle relative a Nostra Signora di Fatima sono tra le più famose. Tre pastorelli, i fratelli Francisco e Giacinta Marto (9 e 7 anni) e la loro cugina Lucia dos Santos (10 anni), il 13 maggio 1917, mentre badavano al pascolo in località Cova da Iria (Conca di Iria), vicino alla cittadina portoghese di Fátima, videro scendere una nube e, al suo diradarsi, apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con la Madonna. Dopo questa prima apparizione, la Madonna diede appuntamento ai bambini per il 13 del mese successivo, e così per altri 5 incontri, dal 13 maggio fino al 13 ottobre.

Nel 1930 la Chiesa cattolica proclamò il carattere soprannaturale delle apparizioni e ne autorizzò il culto. A Fatima è stato edificato un santuario, visitato per la prima volta da papa Paolo VI il 13 maggio 1967, e in seguito anche da papa Giovanni Paolo II, pontefice molto legato agli avvenimenti del luogo, dove si recò più di una volta in pellegrinaggio.

Lo stesso Giovanni Paolo II subì un attentato quasi mortale il 13 maggio 1981, nel giorno della ricorrenza della prima apparizione della Madonna ai pastorelli di Fatima. Giovanni Paolo II, convinto che fosse stata la mano della Madonna a deviare quel colpo e a salvargli la vita, volle che il bossolo del proiettile fosse incastonato nella corona della statua della Vergine a Fatima.

Papa Francesco si recherà in pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Fátima, in occasione del centenario delle Apparizioni della Beata Vergine Maria alla Cova da Iria. Accogliendo l’invito del Presidente della Repubblica e dei Vescovi portoghesi, il Papa sarà a Fatima dal 12 al 13 maggio 2017.

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